Il termine ‘home staging’ è inglese, letteralmente significa “messa in scena” di un immobile. Si tratta di una strategia di marketing immobiliare che serve a valorizzare l’immobile, a renderlo più appetibile sul mercato, mettendone in evidenza i punti di forza e aumentando così il valore percepito dall’acquirente.
L’home stager è un professionista che unisce competenze di architettura, arredamento, marketing immobiliare e fotografia. Effettua un’indagine di mercato, studia il target di riferimento e individua una buyer persona. Progetta quindi per un potenziale cliente che non conosce, ma che identifica in modo da seguire i suoi gusti.
L’home stager rende gli immobili competitivi, attraendo il maggior numero di persone interessate, grazie al potere emozionale dell’allestimento e di conseguenza delle immagini che verranno pubblicate per la vendita. Riduce il tempo in cui l’immobile è sul mercato, per trovarne il compratore il prima possibile.
Faccio un esempio che è capitato a me, in prima persona. Se devi vendere un bilocale al 3° piano senza ascensore, esposto a nord, con luce fredda in una zona centrale della città, l’home staging farà in modo di valorizzare i punti forza di questo immobile, puntando sulle ampie vetrate, facendo percepire la bellissima luce che le attraversa, puntando sul cortile interno con gli alberi e il canto degli uccellini, rispetto al rumore del traffico della via principale, andando a sottolineare le potenzialità in modo che i punti deboli passino in secondo piano. Con qualche strategia e accortezza l’appartamento sembrerà più grande, più luminoso e sempre nel rispetto del target, si venderà in massimo una settimana, senza dover negoziare sul prezzo.
L’home staging è quello che facciamo noi donne quando scegliamo l’abito e i colori più adatti alla nostra fisicità e al nostro incarnato per un appuntamento importante. In poche parole l’Home stager coglie l’anima degli spazi, porta alla luce la loro bellezza, la loro eleganza, con semplicità e naturalezza senza forzature o inganni.